Unione Europea e gioco online: come evitare di giocare illegalmente

Il gioco online è uno di quei settori che divide da sempre i vari Stati per quanto riguarda la legislazione adottata. Ci sono alcuni governi che vogliono proibire del tutto il gambling virtuale, altri che invece lo consentono, e garantiscono anche una bassa tassazione delle vincite. Diversi sono gli interessi in gioco, e ogni Stato soppesa i vari aspetti dando più o meno importanza a seconda della propria politica e della propria posizione tradizionale. La Svizzera per esempio, che vanta una lunga tradizione in fatto di casinò stranieri, è stata tra gli ultimi a consentire il gioco virtuale, a determinate condizioni.

Quando passiamo alla situazione dell’Unione europea, le cose non sembrano cambiare molto. Anche se ci si aspetterebbe un maggiore coordinamento, in realtà il settore del gioco è particolarmente sensibile, e rientra tra quelli in cui la politica europea non ha voluto dare una legislazione precisa, ma delle direttive che fungono da linee guida. E proprio per questo si possono trovare non poche differenze tra un Paese e l’altro, anche dal punto di vista fiscale. Partiamo comunque da un presupposto comune: giocare online, in Europa, è consentito. Vediamo ora in che termini in base allo Stato di riferimento.

La situazione europea sul gioco online

Quello del gambling è un settore che coinvolge diversi interessi: l’aspetto economico va infatti a scontrarsi con la tutela del giocatore, che potrebbe essere in qualche modo lesa da un’attività ludica particolarmente coinvolgente. In questo senso il giocatore viene inteso come un consumatore, che ha degli specifici diritti da tutelare. In buona sostanza la normativa europea:

·         Dà dei margini molto ampi di libertà ai singoli Stati membri, i quali però devono sempre garantire la libera circolazione dei servizi, ovvero non ostacolare in alcun modo l’offerta di servizi di gioco provenienti da altri Paesi membri;

·         Deve essere garantita una tutela ai giocatori, organizzata attraverso varie associazioni di settore. Molte società di gioco online infatti appartengono ad organismi europei che hanno l’obiettivo di proteggere il consumatore sia da pratiche scorrette da parte degli operatori, sia dal rischio di dipendenza dal gioco.

Queste sono le linee guida che l’Unione europea dà in materia: per il resto, tutto è lasciato agli Stati membri. La maggior parte delle differenze tra uno Stato e l’altro si notano in termini di sicurezza e in materia fiscale, salvo eccezioni come quella dei Paesi Bassi, in cui il gioco online non è consentito in nessun modo. Alcuni Paesi ad esempio consentono al giocatore di aprire degli account temporanei, in cui quindi la verifica finale dell’identità non è necessaria, mentre nella maggior parte degli Stati europei è una fase essenziale. La procedura di autoesclusione è obbligatoria in diverse giurisdizioni europee, ma non in Bulgaria per esempio, Slovenia o Lussemburgo. Il giocatore non ha delle conseguenze immediate e dirette il più delle volte, ma può avvertire la differenza proprio quando si tratta della sua tutela, o degli oneri fiscali che è tenuto a pagare allo Stato.